Elettrodomestici, dal 1 marzo 2021 in vigore le nuove etichette energetiche
In vigore le nuove etichette
L’Unione europea introduce a partire dal 1° marzo una nuova etichetta energetica per gli elettrodomestici. La vecchia scala dalla A+++ alla G viene sostituita da una scala più semplice e intuitiva che va dalla A alla G, senza il simbolo +. La nuova etichetta sarà presente su frigoriferi, congelatori, lavatrici e lava-asciugatrici, lavastoviglie, televisori e display elettronici mentre le sorgenti luminose seguiranno a settembre. Invece per climatizzatori, riscaldamento e produzione di acqua calda le nuove etichette saranno introdotte in seguito.
I modelli già presenti in commercio possono restare in vendita con l’etichetta precedente fino a fine novembre 2021. Nella nuova etichetta la categoria è indicata dalla lettera nella freccia nera.
Il nuovo sistema semplifica le scelte per i consumatori. Allo stesso tempo, la scala dell’etichettatura revisionata sarà un incentivo per i produttori per creare prodotti ancora più innovativi ed efficienti dal punto di vista energetico.
Il nuovo sistema in arrivo ha l’obiettivo di fornire informazioni chiare e di semplice lettura circa il consumo di energia di un apparecchio elettronico. Serve quindi per la scelta informata del consumatore, che ha diritto di avere informazioni precise su ciò che compra. Il modello armonizza le etichette di tutti i Paesi europei e semplifica l’etichettatura cui eravamo abituati, che abbinava alle lettere e ai colori anche dei + (ad esempio, classe B++ colorata in verde chiaro). Ma oltre a semplificare la lettura, usa la tecnologia dei QR Code e dei nuovi pittogrammi universali per dare informazioni extra rispetto al passato.
Ritorno al passato: classi dalla A alla G
Il primo ordinamento europeo sulla classe energetica degli elettrodomestici risale al 1998 per frigoriferi e congelatori. In questo caso furono introdotte delle etichette energetiche dalla A alla G: sette classe colorate dal verde (più efficiente) fino al rosso (meno efficiente).
Nel 2003 arrivano moltissimi altri elettrodomestici (dalle lavatrici alle TV) ma l’ordinamento introduce anche due classi extra: A+ e A++. Questo aumento delle classi non è di lettura semplice per il consumatore. Soprattutto perché non tutti gli elettrodomestici assegnano lo stesso valore ai +: un frigorifero A+++ è più efficiente del 60% di uno A, mentre una lavatrice A+++ è più efficiente del 32% di una A.
Per evitare queste confusioni, il nuovo sistema introdotto da marzo 2021 prevede solo sette classi d’efficienza energetica, dalla A (più efficiente e colorata di verde) fino alla G (meno efficiente e colorata di rosso). Nessuna categoria intermezza. Inoltre la normativa prevede che per gli elettrodomestici che prevedono un minore divario fra classi le etichette possano essere accorciate: dalla A alla C, per esempio.
Come leggere la nuova etichetta della classe energetica degli elettrodomestici
La nuova etichettatura risulta in continuità con la precedente: c’è ancora la scala di colori, l’etichetta risulta familiare per chi è abituato a quella vecchia. Ma introduce semplificazioni e ulteriori informazioni per l’acquirente.
La scala principale va da A a G , senza classi intermedie. I colori vanno dal verde al rosso . Il passaggio fra un livello all’altro dipende dall’elettrodomestico. All’introduzione, la classe A resta vuota per stimolare l’innovazione. Quando abbastanza elettrodomestici finisco nelle prime due categorie (oppure dopo 10 anni), si stabiliscono a livello comunitario nuove soglie di efficienza . Questo dovrebbe incentivare l’innovazione. La scala può essere accorciata per categorie di elettrodomestici con meno di sette classi energetiche.
, senza classi intermedie. I colori vanno . Il passaggio fra un livello all’altro dipende dall’elettrodomestico. All’introduzione, la classe A resta vuota per stimolare l’innovazione. Quando abbastanza elettrodomestici finisco nelle prime due categorie (oppure dopo 10 anni), si stabiliscono a livello comunitario . Questo dovrebbe incentivare l’innovazione. La scala può essere per categorie di elettrodomestici con meno di sette classi energetiche. A destra trovate in bianco e nero la scala per il rumore (solo in alcuni elettrodomestici), che va da A a D.
(solo in alcuni elettrodomestici), che va Sotto le due scale trovate l’indicazione del consumo medio annuo (o per ciclo), indicato in kWh (kilowatt all’ora).
annuo (o per ciclo), indicato in (kilowatt all’ora). In basso trovate dei pittogrammi, specifici per ogni classe di elettrodomestico (per esempio il consumo medio d’acqua per una lavatrice, ecc.)
specifici per ogni classe di elettrodomestico (per esempio il consumo medio d’acqua per una lavatrice, ecc.) In alto a destra trovate un codice QR.Scannerizzandolo con la fotocamera dello smartphone potete accedere ai dati nel catalogo EPREL, dove i produttori devono registrare le informazioni prodotto.
Il nuovo sistema non solo semplifica ma fornisce nuove informazioni: dal rumore a tutti i dettagli tecnici del dispositivo. Ma soprattutto il consumo medio in kWh permette di sapere quanto impatta l’acquisto sulla bolletta elettrica: basta moltiplicare per il costo dell’energia.
Quando entrano in vigore le nuove etichette energetiche
Oltre a decidere la nuova etichettatura energetica degli elettrodomestici, l’Unione Europea ha fissato dei termini entro i quali i produttori devono sostituire le attuali classi. Molti prodotti sono già in commercio con la vecchia etichettatura. Quindi potete aspettarvi di vedere le vecchie etichette con i + e senza il codice QR ancora per qualche tempo.
Il regolamento UE 1369 del 2017 dà in generale sei anni di tempo alle case produttrici per cambiare etichette, più 18 mesi perché arrivano nei negozi. Alcuni elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie) hanno invece tempi più serrati: entro 15 mesi i produttori devono avere le nuove etichette, più 12 mesi per i prodotti già esposti in negozio. Le caldaie hanno addirittura tempo 12 anni.
Tuttavia, i tempi si fanno molto più serrati per eventuali “riscalaggi”. Quando infatti cambiano le classi energetiche (perché ce ne sono troppe in classe A e B, oppure ogni 10 anni) i rivenditori hanno due settimane di tempo per cambiare etichetta. Compito del produttore fornire un’etichetta aggiuntiva.
Conclusioni: cosa cambia
Con le nuove etichette dovrebbe essere molto più semplice capire l’impatto degli elettrodomestici sulla bolletta e sull’ambiente. La scala da A verde a G rosso serve per indicarci quanto consuma un elettrodomestico rispetto alla media della categoria. Inoltre, per alcuni dispositivi possiamo sapere anche il livello di rumore, in scala da A a D.
Il consumo medio in kWh può darci un’idea precisa di quanto sia l’impatto in bolletta del nostro nuovo acquisto. I pittogrammi danno informazioni aggiuntive che possono essere interessanti e variano in base all’elettrodomestico. Infine, il codice QR può essere scannerizzato per avere tutte le informazioni aggiuntive che ci possono interessare.
Con queste nuove etichette dovremmo essere più informati (e inquinare meno). Alcune aziende hanno già iniziato il passaggio (LG, Candy e Hisense hanno già parlato degli ottimi risultati con le nuove classi energetiche). Ma presto la nuova etichettatura sarà la normalità: speriamo che questo nostro articolo vi aiuti nel passaggio.
I consumatori potrebbero essere disorientati
Il rivenditore ha due settimane1 per sostituire le vecchie etichette con quelle nuove su tutti gli apparecchi esposti alla vendita anche se immessi sul mercato prima della data di applicazione della nuova etichetta. Tuttavia per permettere ai rivenditori di realizzare questa sostituzione è necessario che le nuove etichette siano disponibili in anticipo. Per questo la legislazione sull’etichettatura energetica prevede che – nel periodo 1 novembre 2020 / 28 febbraio 2021 – i fornitori inseriscano nell’imballaggio di ciascun apparecchio le due etichette, quella nuova e quella precedente. In questo modo il rivenditore può etichettare con la nuova etichetta ciascun apparecchio esposto alla vendita anche se arrivato al suo magazzino prima del 1 marzo 2021. Un effetto inevitabile, anche se limitato nel tempo, è che alcuni utenti finali potrebbero essere disorientati nel trovare due etichette diverse nell’apparecchio appena comperato. Non si tratta di un errore, ma di un preciso obbligo per il fornitore. La presenza delle due etichette significa che lo specifico apparecchio è stato immesso sul mercato prima del 1 marzo 2021 e quindi risponde completamente alla precedente etichetta ma è anche già conforme ai requisiti di quella nuova.
“doppia etichettatura” è la presenza di due generazioni diverse di etichetta energetica per gli apparecchi che sono immessi sul mercato a cavallo dell’applicazione di una nuova generazione di etichette. La presenza delle due etichette dimostra che lo specifico apparecchio risponde contemporaneamente ai requisiti di entrambe le etichette